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Standard: De Tournes, Jean

 Si tratta della pura e semplice esposizione, art. per art. della Confessione di fede in 40 articoli detta "Gallicana" o "de la Rochelle" con le prove bibliche citate dopo ogni articolo, similmente a quanto farà poi Antoine Léger nel 1662 per la Confessione valdese in 33 articoli. Valerio Grosso segue fedelmente la versione italiana della Confessione che si trova inserita nei Sessanta Salmi di David a partire dalla seguente edizione del 1585 la cui traduzione dal francese - diversamente da quella in 35 articoli - non è attribuibile a Scipione Lentolo [Daniele Tron].

Il frontespizio di quest'opera presenta per la prima volta lo stemma valdese. Per un foto si veda: Storia dei Valdesi, vol. II (1974) a cura di Armand Hugon, p. 80; catalogo della mostra sulla «Glorieuse Rentrée» nel Musée du Lé­man, p. 41 .

Si tenga anche presente che sei anni prima Teodoro Belvedere, prefetto della missione apostolica dei Frati Minori Osservanti Riformati di Luserna – contro cui proprio il Grosso aveva già polemizzato – nel 1634 aveva pubblicato, in Carmagnola, per i tipi di Gio. Ambrosio Niella, un libro intitolato "Lucerna della Christiana verità, per conoscere la vera chiesa e la falsa pretesa riformata" (si veda la descrizione bibliografica in questo stesso sito). Nella seconda parte di tale libro e per la precisione alle pp. 36-80), come scriveva Pierre GILLES (Histoire ecclesiastique des Églises Reformées recueillies en quelques Vallées de Piedmont), 1644, a p. 544, «le Moine a entreprins de combattre contre la Confession de Foy des Eglises de France, sachant qu’elle est approuvée és églises des Valées». La "Lucerna" del Grosso è tutta dedicata a dimostrare il completo fondamento biblico della cosiddetta Confessione Gallicana in 40 articoli, come si legge nel suo breve “Proemio   a i Lettori” alle pp. 1-2: «Perché fra varie»  [Daniele Tron].